“Prati, pascoli e colture in grado di assorbire CO2 e di generare reddito, e quindi lavoro, per gli agricoltori e le imprese” – così ha esordito il ministro De Carlo dopo l’approvazione del provvedimento che apre la strada ai crediti di carbonio. Sarà il primo registro di riferimento dei crediti di carbonio agroforestali del mercato volontario; è un provvedimento storico, il primo in Europa e nel mondo.
Cos’è un credito di carbonio?
Un credito di carbonio (noto anche come compensazione del carbonio – carbon offset) rappresenta una tonnellata di emissioni di CO2e (CO2 equivalente) evitate grazie a un progetto di riduzione delle emissioni. I crediti di carbonio possono essere utilizzati per compensare le emissioni di carbonio generate da governi, organizzazioni o individui.
Come si genera un credito di carbonio?
Un credito di carbonio nasce dalla sviluppo di un progetto ad hoc che ha il solo scopo di catturare/evitare l’emissione di CO₂e. Questo implica che la sua sostenibilità economica deve derivare dalle entrate legate alla vendita di crediti di carbonio originate durante la naturale vita del progetto. Da qui nasce il termine di “addizionalità” ossia l’implementazione di un’attività aggiuntiva che senza l’esistenza dei crediti non sarebbe nata. Il progetto poi deve avere altre caratteristiche tra cui la misurabilità, la permanenza, e dei benefici positivi per la comunità.
Come si misura la sostenibilità economica?
Nel caso di progetti agroforestali, è necessario prima di tutto avere chiara l’estensione di terra a disposizione per il progetto. Nel mercato volontario dei crediti, attualmente è difficile eguagliare il valore economico di una tonnellata di CO₂e scambiata nel mercato ETS (Emission Trade Scheme), quindi più terra si ha a disposizione più e’ probabile il progetto sia economicamente sostenibile.
Il secondo passo è effettuare un calcolo stimato delle emissioni di CO₂ equivalente il progetto è in grado di assorbire/evitare.
Per fare questo è necessario avvalersi di strumenti di calcolo della carbon footprint (es. Calcolo crediti CO2 con carbonfacile.it), che sulla base di dati presunti di consumo, facciano una prima stima dell’ammontare dei crediti vendibili. Già con queste prime informazioni è possibile decidere se continuare nell’esecuzione del progetto oppure optare per altre strade.
Come registrare i crediti di un progetto?
Per i progetti agroforestali a breve sarà disponibile un portale governativo gestito da CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), in cui tutti i progetti certificati potranno registrarsi e accedere così al mercato volontario dei crediti. L’iter per formalizzare il tutto è legato all’approvazione di due decreti attuativi che saranno discussi nell’arco del 2023.
Il registro dovrà fin da subito ammettere all’iscrizione solo assorbimenti che assicurino i quattro criteri di qualità (di seguito “QU.A.L.ITY”) che indicano come garantire la quantificazione (QUantification), l’addizionalità (Additionality) e gli scenari di riferimento, lo stoccaggio a lungo termine (Long-term storage) e la sostenibilità (sustainabilITY).
Per questo è necessario affidarsi a esperti del settore per la consulenza e a un ente terzo accreditato per la certificazione.
Per maggiori informazioni su come iniziare a quantificare i crediti di CO2 del proprio progetto, non esitare a telefonarci al numero: 049/9003612 oppure a scriverci cliccando qui.