Nel marzo 2024 è entrato in vigore un importante regolamento europeo che cambia le carte in tavola per il mondo agricolo: il Regolamento (UE) 2024/3012. Il Regolamento mette l’agricoltore al centro della transizione ecologica, riconoscendo finalmente il valore delle pratiche agricole sostenibili.
Certificare un progetto di rimozione del carbonio può portare a guadagni significativi e stabili nel tempo, oltre a contribuire concretamente alla lotta contro il cambiamento climatico. Grazie al Regolamento (EU) 2024/3012, avere a disposizione ad esempio 10 ettari di terra, può garantire un reddito alternativo interessanti attraverso la vendita dei crediti di carbonio.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.
Cos’è il Regolamento (UE) 2024/3012?
Questo regolamento istituisce il primo quadro volontario a livello europeo per la certificazione degli assorbimenti di carbonio (certificazione crediti CO2), cioè di tutte quelle attività che catturano e immagazzinano CO₂ dall’atmosfera, per la carboniocoltura quindi la riduzione di emissioni dal suolo, e lo stoccaggio del carbonio nei prodotti.
Obiettivo? Incentivare le attività agricole sostenibili per aiutare, da una parte la comunità europea a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e dall’altra aiutare economicamente l’agricoltura e gli agricoltori, risorsa ineguaglabile per un paese.
Più in dettaglio il regolamento stabilisce i criteri comuni per certificare gli assorbimenti di carbonio e la data entro la quale sarà creato un registro europeo per tracciare e rendere trasparenti i crediti generati.
Abbiamo parlato di certificazione proprio perchè per poter essere registrati e venduti i crediti devono essere verificati da un ente terzo che con apposita certificazione attesta la coerenza delle stime di calcolo degli assorbimenti fatte.
3 step per generare crediti di carbonio nel settore agricolo?
Il primo passo è quello di sviluppare un progetto che dimostri come le vostre pratiche agricole aumentano l’assorbimento di CO2 nel suolo. Il secondo passo è quello di contattare un ente di certificazione indipendente che controllerà se il progetto è conforme al regolamento e misurerà quante tonnellate di CO₂ vengono effettivamente rimosse ogni anno. Il terzo passo è quello della vendita dei crediti che può essere fatta ad aziende o organizzazioni che desiderano compensare le proprie emissioni di CO2.
Quali progetto può generare crediti di CO2 nel settore agricolo?
Esistono diverse attività che un agricoltore può avviare con l’obiettivo di vendere crediti di carbonio. La più semplice è quella di ridurre al minimo la lavorazione del terreno, favorendo la biodiversità e la sostanza organica.
Oppure si potrebbero coltivare piante di copertura tra le colture principali per aumentare la fertilità del suolo e il sequestro di carbonio.
Oppure si potrebbero integrare alberi e arbusti nei terreni agricoli per aumentare la biomassa e l’assorbimento di CO2. E infine si potrebbe ottimizzare l’uso di fertilizzanti per ridurre le emissioni di gas serra.
Perché conviene iniziare adesso?
Il regolamento 2024/3012 fornisce finalmente regole chiare e unificate a livello europeo. C’è una forte domanda di crediti da parte delle aziende che devono compensare le proprie emissioni. (vedi bilancio di sostenibilità).
I progetti agricoli certificati possono valorizzare il territorio e migliorare la reputazione dell’azienda agricola. Chi parte per primo ha più tempo per imparare, ottimizzare e posizionarsi bene sul mercato dei crediti. La sostenibilità in sostanza può diventare reddito alternativo.
Se hai qualche ettaro di terremo agricolo o fai parte di una cooperativa con decine di ettari a disposizione, potresti iniziare a pensare a creare un progetto di generazione crediti di carbonio certificabili.
Inizia adesso il tuo progetto di certificazione crediti CO2, contattandoci al numero 049/9003612 oppure contattaci da web a questo link: contattaci.